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Aspetto psicologico

Aspetto psicologico

 

Diversi studi collegano la celiachia all’area psicologica e comportamentale.

I disturbi intestinali continui creano un senso di inadeguatezza, una condizione di perenne precarietà. Le forze vengono meno, può insorgere mal di testa e insonnia. Nei bambini questo malessere diventa irritabilità, nervosismo, rifiuto del cibo.

Ed è proprio sul cibo che si possono concentrare tutte le nostre tensioni.

Accettare la diagnosi di celiachia non è mai semplice. All'inizio il sapere che l'intolleranza al glutine è permanente e che dovremo seguire per sempre una ristretta dieta priva di glutine provoca certamente uno stato emotivo di forte demoralizzazione, abbattimento e sconforto. Questo perchè vediamo minata la nostra qualità della vita, consapevoli che il cibo è un' aspetto importantissimo che va ben oltre la necessità del mangiare.

Noi crediamo che la conoscenza e le informazioni siano la chiave che ci porta a guardare alla celiachia con cognizione di causa.

 

Sono celiaco. Ed ora?

"Ma cosa ho?”, “Perche neanche i medici riescono ad aiutarmi?”. Questi pensieri sono ricorrenti prima di aver scoperto che la causa del nostro malessere è la celiachia.

Subito dopo la diagnosi invece, da una parte siamo sollevati perché sappiamo finalmente da cosa deriva buona parte del nostro malessere, dall’altra sembra che non ci sia  niente che possiamo mangiare, che non saremo capaci di mantenere una dieta senza glutine, che non ingerirne piccole quantità è impossibile e che non riusciremo mai più ad uscire con gli amici per mangiare qualcosa fuori casa. Niente di più sbagliato.

 

Sicuramente è di aiuto sapere che in tantissimi convivono con la celiachia. Con il tempo si impara a fare la spesa, a scegliere i migliori prodotti gluten free, a cucinare senza glutine, a mangiare fuori casa negli esercizi informati.

L’associazione Italiana Celiachia è stata ed è molto importante nell’ampliamento della conoscenza della malattia, della formazione ad un’alimentazione sana e senza glutine, ed in progetti che moltiplicano le possibilità per i celiaci di mangiare dentro e fuori casa prodotti senza glutine, ma oggi ci sono anche differenti possibilita di scaricare applicazioni per il proprio smartphone che ci aiutano a trovare ristoranti che ci dicono se un prodotto e privo di glutine solo sparando il codice a barre o altri che cercano per noi vacanze senza sorprese.

Mai limitarsi nella qualità della vita

Mai adattare la nostra vita alle nostre necessità, ma fare anzi il contrario

 

 

Il segreto è VIVERE  non SOPAVVIVVERE alla CELIACHIA.

 

Siamo tanti e soprattutto non siamo soli. Sembra incredibile ma una rigorosa dieta senza glutine risolve per oltre il 95% dei casi non solo il livello di atrofia dei villi intestinali, ma anche lo stile di vita normale.

Il mondo celiaco

C’è un sano corporativismo all’interno del mondo celiaco, forse perché solo tra celiaci ci si ritrova su alcuni aspetti molto concreti, che però segnano dentro: malessere prima della diagnosi, difficoltà relazionali dovute ad un sempre presente senso di precarietà, incontro con medici incompetenti, trafile burocratiche, commercianti, ristoratori ed aziende irrispettose dell’altrui salute.

In molti casi parlare di depressione è esagerato. “Scoramento” è allora il termine più adeguato.

 

Non può essere la celiachia a farci perdere la dimensione sociale, il piacere dello stare insieme, la libertà di poter pensare alle cose da fare, prima ancora di farle concretamente.

 

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